Fermenti vino in movimento: Avanguardie rurali 2018

A Fraforeano di Ronchis (Udine), nella bellissima cornice di Villa Kechler, organizzato da Fermenti. Vino in movimento si è svolto Avanguardie Rurali – Piccole Realtà Nascoste dove vignanioli, contadini e allevatori uniti in un modello di agricoltura tradizionale presentano i frutti del loro lavoro.
Io e il mio fedele amico Carlo (praticamente 1 sommelier e 1/2) abbiamo davvero sfruttato l’evento in ogni suo minimo dettaglio visto che ci siamo fermati più di 6 ore… abbiamo iniziato dalla Sardegna, Tertenia (Ogliastra) per esser precisi, con un Cannonau dell’Azienda Agricola Pilicerbì per poi spostarci in Sicilia, a Vittoria (Ragusa), Contrada Bastonaca per un Frappato vinificato in purezza. Vitigno autoctono siciliano, uno dei più diffusi nelle province di Catania, Caltanissetta e Ragusa, da cui con tutta probabilità proviene, ma lo si trova anche in altre zone della regione. In purezza è poco diffuso, in uvaggio (a cui dona struttura e finezza e ne migliora l’affinamento) col Nero d’Avola origina Il Cerasuolo di Vittoria DOCG, l’unica della Sicilia, ubicata in provincia di Ragusa.  In purezza il vino ottenuto dal Frappato è di colore rosso rubino scarico, chiaro e trasparente. I profumi sono intensi, delicatamente vinosi, fruttati e floreali. Al palato risulta di medio corpo, con aromi croccanti di frutta rossa, piacevolmente fresco, armonioso, sapido e minerale, con tannini morbidi ed equilibrati.

Ci siamo poi avvicinati alle parti “nostre” fermandoci da Lavaroni, a Buttrio (Udine), azienda a conduzione familiare, che si estende su 7 ettari, con agriturismo e alloggi.
Riflesso (Friulano) il vino della tradizione, fine e delicato con sentore di fiori di campo.
Merlot, affascinante, bello morbido e rotondo. Pronto, ma indubbiamente predisposto per un ulteriore affinamento.
Cabernet Franc, bello vinoso come deve essere, deciso, erbaceo.
Refosco dal Peduncolo rosso, uno dei tipici friulani, ruspante e di carattere come si addice alla tipologia, ma piacevolmente smussato dall’invecchiamento, di buona beva.
Schioppettino, il vino delle origini, vecchio vitigno autoctono delle colline dei colli orientali del Friuli salvano da estinzione, deciso e di carattere, giovane e irruento, assolutamente riconoscibile, non per niente è uno dei “nostri” rossi che preferisco.
Borgo Fumo, uvaggio rosso (Merlot 50% – Cabernet Sauvignon 50%) invecchiato 2 anni in Barrique di rovere provenienti da diverse foreste europee. L’unione dell’uvaggio offre un vino di grande finezza che ha forza espressiva e personalità, vino morbido e avvolgente, a me è davvero piaciuto molto, fatto molto bene, davvero elegante e ben strutturato.

Sempre nel friulano, questa volta a Cuccana di Bicinicco (Udine) per l’Azienda Agricola Terre Rosse.  Un’azienda che racchiude già nel suo nome il forte legame con questa terra rossa di Cuccana, così ricca di ferro e così generosa nei suoi frutti. Vini menzionati anche nella guida del maestro Veronelli.
Rosso Un Amì  rosso rubino che lascia archetti fitti sui bordi. Il naso emoziona. Sono sentori speziati e definiti, precisi: pepe, tabacco, assieme a ricordi di marasca sotto spirito. Il sorso è ampio e morbido, ma con tannini ancora vivaci ed una persistenza infinita.
Mea Culpa Rosso IGT Vino rosso, tranquillo, secco, da merlot. Profumi eleganti si susseguono in rapida successione, more, lamponi, cigliege mature il tutto avvolto da una fragrante vaniglia. 
In bocca rispecchia i sentori del naso, aggraziati da una sensazione di morbidezza e complessità aromatica con persistanza molto lunga.
Alcolicità ottimale per garantire un buon corpo e una lunga vita a questo vino complesso ed accattivante.

A Dajla, Croazia da Leonardo Palčić
Malvasia istriana coltivata su terra rossa ma allo stesso tempo rivela una finezza inconsueta. Ciò è possibile grazie alla vinificazione in bianco (senza contatto con le bucce) abbinata ad una lunga fermentazione a 14 gradi di temperatura costanti. Dopo una lunga maturazione in vasca d’acciaio e un affinamento di sei mesi in bottiglia il vino è pronto a donare sensazioni uniche. Al primo assaggio colpiscono soprattutto la grande struttura e la salinità dovuta alla vicinanza al mare dei vigneti, in seguito sentori di banana, mela cotogna e fiori di acacia risaltano nitidi per concludere con una persistenza assolutamente insolita in un vino del genere. 
Merlot da un vigneto antico (almeno 60 anni), con rese spontanee di circa 30 q/ha, nasce questo Merlot di una vinosità unica. La sua rara struttura e la morbidezza straordinaria sono il prodotto di un lungo affinamento in grandi botti di rovere. Si abbina a meraviglia con carni stufate (selvaggina, capretto, ecc), con grigliate di bovino o equino e formaggi stagionati soprattutto se accompagnati da mieli di castagno o di marasca.

 

Una breve sosta per un orzotto coltivato dall’Istituto Agrario Linussio, con erbe selvatiche e verdure di stagione e per assaggiare i formaggi delle sorelle Celant, Annalisa e Jessica, del omonimo Caseificio “dalle Celant”, malga Costa Cervera, presidio Slow Food con il formaggio fresco stagionato 30 giorni, formaggio stagionato 90 giorni e il “Cuc di mont” formaggio di malga stagionato 6 mesi (tutti davvero ottimi).

A Valdobbiadene (Treviso) dall’Azienda Lorella Sartori per il suo Pecolon vino frizzante, rifermentato in bottiglia.
Da Michele, di Zoppola (Pordenone), forse è il posto dove ci siamo fermati di più, vignaiolo per passione e non per mestiere ha presentato ben 10 vini diversi. 
Tre assolutamente da produzione familiare e non commercializzabile: Clinto deriva dall’incrocio tra Vitis Riparia e Vitis Lambrusca e non Vinifera. Dall’America settentrionale, il vino Clinton approda in Italia dopo l’avvento della fillossera nel Ottocento, insetto che distrusse gran parte del nostro patrimonio ampelografico.
Per scongiurare questa catastrofe si ricorse all’innesto della vite europea su radice di vite americana, quest’ultima resistente al parassita. 
La produzione del Clinto continuò a persistere:destinato alle osterie o relegato a produzioni familiari, che ancora oggi coltivano con amore “il vino del nonno”. La coltivazione di questa uva non è affatto complicata poiché non necessita di particolari cure o trattamenti in vigna e la resa è sempre alta. Il discorso si fa più complicato dal punto di vista organolettico in quanto il vino Clinto rilascia nel vino una sostanza odorosa alquanto pungente detta”volpino”. Per questo bandito anche nei blend. Un’altra caratteristica potenzialmente dannosa è l’alto contenuto di metanolo , ma se lavorato con accortezza il contenuto di questa sostanza è irrilevante. 
Rilevante o no comunque la legge vieta di produrlo, multando le distillerie che lo impiegano nella produzione di distillati di frutta.
Fragola Rossa, Fragola bianca, da uva fragola o uva americana, proibito per legge anche questo.
Faluscja, uno spumantizzato 100% chardonnay, 12 mesi sui lieviti e fermentazione tutta in bottiglia.
Chardonnay, Merlot, Cabernet Franc, Moscato rosaSchioppettino in versione dolce (di solito si trova sempre e solo la secca) non fatti male per essere un vignaiolo non professionista.
Pàlava ottenuto dall’incrocio di Traminer e Muller Thurgau. Vino strutturato e complesso, dal sapore marcatamente aromatico, con evidenti note agrumate e floreali, soprattutto di rosa, che ricordano il Traminer. Al palato è sapido, equilibrato e persistente. La spiccata acidità conferisce una piacevole freschezza che esalta le caratteristiche aromatiche varietali. 

Bella giornata, calda ma ventilata, passata a chiacchierare con vignaioli di professione e per amore, bella iniziativa organizzata molto bene, una domenica davvero rilassante nonostante le tante parole e le tante ore in piedi, per fortuna la nostra regione riserva sempre delle belle sorprese…