Nella suggestiva cornice della storica Enoteca Bischoff una degustazione davvero interessante: Cantina Tramin, di Termeno (Alto Adige)
La Cantina
Fondata nel 1898 da Christian Schrott, parroco di Termeno e deputato del Parlamento Austriaco, Cantina Tramin è fra le prime realtà cooperative della regione: 290 produttori che coltivano la vite nelle località di Termeno, Egna, Ora, Montagna, su una superficie complessiva di circa 250 ettari.
La composizione dei terreni, le escursioni termiche importanti durante il giorno, l’esposizione, le montagne alle spalle e la vicinanza del lago di Caldaro creano un microclima ideale per una varietà di vitigni. Infatti oltre al Gewürztraminer, assoluto protagonista, si coltivano anche Schiava, Pinot Nero, Lagrein, Moscato Rosa e Moscato Giallo, Pinot Bianco, Chardonnay e Merlot, e infine Cabernet Sauvignon, Sauvignon Blanc e Müller Thurgau.
La degustazione
Tre vini dalla selezione “Monovitigni”: esprimono la pienezza di ogni vitigno nel massimo rispetto delle potenzialità della natura e custodiscono le selezioni delle più felici varietà di uve maturate al sole dell’Alto Adige
UNTEREBNER Pinot Grigio 2016
Si parte bene e sono già felice: il Pinot grigio, non l’ho mai nascosto, è uno dei miei vini preferiti.
Il vigneto aziendale è posto ad un altitudine compresa tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare. Il terreno è composto prevalentemente da ghiaia calcarea e argilla, in parte con sottofondo di roccia di porfido. Affinamento in botti grandi di legno (30-40 hl) e in piccola parte in Tonneaux, sempre a contatto con i lieviti fino a fine agosto che da, a questo vino, un’intensità olfattiva che si riscontra anche nel sorso setoso, burroso, elegante e avvolgente. Ricco e complesso con richiami di pera e fieno, speziature dolci, lieve tostature e vaniglia. Una bella freschezza e mineralità; non lunghissimo, ma con una persistenza discreta e gradevole.
NUSSBAUMER Gewürztraminer 2016
Viene prodotto con le sole uve del Maso Nussbaumer, uno dei più antichi, che si trova in una piccola frazione sopra Termeno, dove la coltivazione della viglia è una tradizione che risale ad almeno 700 anni fa, i vigneti qui si estendono ad un’altitudine compresa tra i 350 e i 550 metri sul livello del mare con ottime esposizioni ed escursioni termiche. L’Ora, il vento che risale dal Lago di Garda durante l’intero periodo vegetativo, accarezza le vigne nelle prime ore del pomeriggio, assicurando loro un’ottima ventilazione.
Un’affascinante e variegata serie di sentori che vanno dalla rosa alla speziatura dolce, fiori bianchi e frutta esotica, agrumi, zenzero, zafferano di grande intensità e complessità. Un sorso ricco e equilibrato, setoso, strutturato e potente, una morbidezza avvolgente che lo rende lungo e impegnativo nel suo essere così complesso e intensamente aromatico.
Una mineralità spiccata che denota la sua naturale propensione per l’invecchiamento, un vino che merita un appuntamento tra degli anni per vedere come si evolve sicuramente diventando ancora, se possibile, più seducente e carismatico.
MAGLEN Pinot Nero 2015
Dalla zona di Glen e Mazzon a 450 m di altitudine, su terreni argillosi e sabbiosi. Affinamento in barrique per 11 mesi e in botti grandi di rovere per qualche settimana.
Bellissimo e affascinante rosso rubino lievemente scarico con unghia granato tipico del pinot nero che, come gli appassionati ben sanno, già dal colore fa capire tutta la sue eleganza. Speziato e floreale tipico, una notevole struttura, fresco e con un bel tannino equilibrato.
Un vino dalla selezione “Vini d’Autore”: le etichette frutto del talento e della creatività dell’enologo nel combinare uve diverse, l’interpretazione superba e armonica della ricchezza del territorio
ROEN Gewürztraminer vendemmia tardiva 2017
I vigneti, coltivati su un terreno ghiaioso, calcareo e argilloso, si estendono a Sella, frazione di Termeno, a un’altitudine di circa 400-500 m s.l.m. L’area di produzione ricopre i versanti orientali e sud-orientali della catena montuosa del Roen. Dopo il taglio dei tralci a metà ottobre, l’uva utilizzata per questo straordinario vino è appassita in vigna fino al termine di novembre, inizio dicembre. Elevazione e maturazione del vino avvengono in piccole barrique di legno francese.
Un giallo dorato caldo e intenso, cristallino e luminoso. Intense note di frutta esotica, sciroppata, uva passa, albicocca secca, scorze di agrumi canditi, miele, rosa appassita, zenzero, vaniglia, speziatura dolce e gradevole un bellissimo naso, affascinante e ricco che trova la perfetta corrispondenza con il sorso, dolce e vellutato, ma estremamente vivace con un finale lungo e persistente. Estremamente armonico e equilibrato. Non per nulla Luca Maroni, nel 2014, l’ha giudicato il miglior vino d0lce d’Italia. Io non ho grande esperienza di vini dolci, ma devo dire che finora è uno dei migliori che mi è capitato di provare.
note a margine
Epokale, il primo vino bianco italiano (e primo vino in assoluto fuori dal Piemonte e Toscana) ad aver avuto i 100/100 di Robert Parker.
Un progetto che parte da lontano e che voleva esplorare la longevità del Gewürztraminer. Un vino prodotto come una fiaba: uva raccolta a mano, con attenzione su ogni singolo chicco, riposta in piccoli contenitori che la mantengono integra. Dopo la diraspatura e la pigiatura è lasciata a macerare brevemente nel mosto a temperatura bassa, segue pressatura soffice. Fermentazione lenta a temperatura controllata di 18°C per oltre quattro settimane, a cui segue un raffreddamento a 5°C per 10 giorni. Successivamente travaso in un altro piccolo contenitore d’acciaio dove rimane a contatto con i lieviti per altri otto mesi con sfecciatura del mosto per sedimentazione naturale. In piccoli contenitori d’acciaio, a contatto continuo con i lieviti per otto mesi.
Qui parte la magia: dopo l’imbottigliamento, ad Agosto 2010, il vino è stato portato nella miniera di Monteneve, in Val Ridanna, ad oltre 2000 metri di quota. Qui è stato stoccato per quasi sette anni al buio, a 4 chilometri dall’imbocco della galleria e una profondità di 450 metri sotto la montagna. La temperatura di 11° e l’umidità del 90% sono costanti per tutto l’anno, la pressione atmosferica pari a quella esterna.
“Epokale – commenta Willi Stürz, kellermeister di Cantina Tramin e “padre” di Epokale – è classificato come “Spätlese” per il suo elevato residuo zuccherino. Si tratta di uno stile che in Alto Adige era stato abbandonato da almeno due secoli. Poteva essere considerato un azzardo e siamo davvero felici che sia stato compreso e valutato positivamente”.
A sentire un pochi di commenti in giro ci son pareri discordanti, chi giudica Epokale il prezzo a cui viene venduto (e non è nemmeno facile trovarlo) e chi invece lo esalta e lo giudica assolutamente meritevole di esser considerato il miglior bianco d’Italia, chi ancora sostiene che tutta la favola che sta dietro (la grotta, la neve, il trenino…) ha pregiudicato molto il voto finale e chi ancora invece diffida da ogni tipo di classifica e valutazione.
Io mi son ripromessa di provarlo quanto prima (a novembre dovrebbe esser disponibile, ma non la mitica annata 2009 purtroppo) prima ovviamente di giudicare, anche perchè considerare un vino aromatico come il migliore mi lascia, onestamente, piuttosto perplessa in quanto non sempre amato da tutti.